Sulmona ed i fiori di confetti
Sulmona
la Patria del Confetto
Sulmona è nota non solo per i confetti ma anche per la realizzazioni artigiani che con essi si possono fare quali bomboniere, segnaposti e fiori di confetti. L'arte di realizzare i fiori di confetti esisteva già dal XV secolo, nata presso il monastero di Santa Chiara dove i confetti venivano legati con fili di seta per la realizzazione di grappoli e rosari.
Questa tradizione è
ancora viva grazie ad alcune famiglie di
Sulmona. Sulmona è nota non solo per i confetti ma anche per la realizzazioni artigiani che con essi si possono fare quali bomboniere, segnaposti e fiori di confetti. L'arte di realizzare i fiori di confetti esisteva già dal XV secolo, nata presso il monastero di Santa Chiara dove i confetti venivano legati con fili di seta per la realizzazione di grappoli e rosari.
'Piccolo dolce, esternamente ricoperto di zucchero cotto, che contiene
al suo interno una mandorla, una nocciola o un pistacchio. I confetti
possono essere di due generi diversi: morbidi o duri. Quelli duri, per
tradizione, contengono una mandorla pelata e tostata; quelli morbidi
hanno un ripieno a base di pasta di mandorle, di canditi o di cioccolato
aromatizzato. Esistono anche dei piccoli confettini, conteneti semi di
anice o di finocchio, che vengono utilizzati per guarnire torte o
piccoli dolcetti di tradizione regionale. In italia i confetti vengono
offerti tradizionalmente in occasione di battesimi, prime comunioni e
matrimoni.'
Da sempre sono stati considerati di buon augurio. La prima traccia
scritta risale alla fine del '400. Nello Stato pontificio erano usati
come omaggio agli attori teatrali (ad esempio la Duse li considerava
portafortuna). Nel 1806 Napoleone entrò a Verdun sotto tre archi di
trionfo costruiti con confetti bianchi. I Confetti di Sulmona,
conosciuti in Italia e nel mondo per la loro squisitezza e per la
raffinata produzione, di antica tradizione. Le mandorle utilizzate sono
quelle di Avola (le più pregiate). Ne esistono di varie forme, colori e
dimensioni. Famosi per la loro bontà sono i Cannellini di Sulmona,
confetti lunghi e sottili con all'interno un cuore di cannella. La loro
notorietà è legata a Giacomo Leopardi che ne mangiava abitualmente in
grandi quantità, tanta era la passione del poeta per questi dolci.
La tradizione vuole che il confetto da matrimonio sia bianco, ad indicare la purezza della sposa. Il rito del lancio dei confetti all'uscita del corteo dalla chiesa veniva chiamato sciarra ossia rissa, baccano, riferito ai ragazzi che correvano poi a raccogliere i dolci crendo confusione. Il numero di confetti nelle bomboniere deve essere dispari, un augurio per la nascita del futuro figlio.
Nel battesimo invece i confetti saranno rosa per le bambine, colore associato al sangue e quindi alla fertilità, azzurri per i maschietti, a simboleggiare il cielo e quindi la futura elevatezza morale. Alle nozze d'oro o d'argento saranno offerti confetti dorati o argentati, nelle feste di laurea la bomboniera è un piccolo cappello goliardico con il colore appropriato alla facoltà seguita (di solito il rosso).
La tradizione vuole che il confetto da matrimonio sia bianco, ad indicare la purezza della sposa. Il rito del lancio dei confetti all'uscita del corteo dalla chiesa veniva chiamato sciarra ossia rissa, baccano, riferito ai ragazzi che correvano poi a raccogliere i dolci crendo confusione. Il numero di confetti nelle bomboniere deve essere dispari, un augurio per la nascita del futuro figlio.
Nel battesimo invece i confetti saranno rosa per le bambine, colore associato al sangue e quindi alla fertilità, azzurri per i maschietti, a simboleggiare il cielo e quindi la futura elevatezza morale. Alle nozze d'oro o d'argento saranno offerti confetti dorati o argentati, nelle feste di laurea la bomboniera è un piccolo cappello goliardico con il colore appropriato alla facoltà seguita (di solito il rosso).
Sulmona
è famosa nel mondo come "La Città dei Confetti", e tale fama spesso ha
oscurato quella culturalmente più rilevante di aver dato i natali al
poeta latino Ovidio. Sono stati i nostri emigranti, soprattutto negli
Stati Uniti, Canada ed Australia a far conoscere nel secolo scorso la
bontà di tale tipico prodotto artigianale. I confetti a Sulmona si
producono già nel Medioevo, tuttavia non si parla di "confetto", ma di
"confettura", termine che indicava tra l'altro mandorle e noci sgusciate
e ricoperte di miele. Vengono menzionati dal Boccaccio nel Decamerone
ed in altri documenti di storici illustri dell'epoca si parla già
dell'uso di usare e gettare confetti sugli sposi durante i matrimoni.
Nel XV secolo furono le Clarisse del Monastero di Santa Chiara a Sulmona
a confezionare i primi mazzolini di fiori di confetto, avvolgendo gli
stessi in fili di seta per farne omaggio alle nobildonne che andavano
spose. Nel ‘600 il confetto, che ha assunto la forma e gli ingredienti
come noi lo conosciamo oggi, diviene un prodotto di lusso, a causa del
costo e della scarsità della materia prima, lo zucchero, che veniva
importato dall'estero. Esso costituiva un dono graditissimo a principi e
vescovi, gli unici a potersi permettere di mangiare zucchero a volontà.
Solo nella Festa dell'Assunta, il 15 di agosto, durante la Giostra, il
Magistrato della città insieme ad altri nobili allestiva un carro
dall'interno del quale lanciava confetti al popolo. Già nel 1846 Sulmona
vanta circa 12 fabbriche di confetti, così famosi ed apprezzati da
essere esportati in tutta Italia. Ciò che rende unico il "Confetto di
Sulmona" è sia l'esclusivo brevetto di lavorazione, che permette allo
zucchero di fissarsi alla mandorla o ad altro ingrediente senza aggiunta
di amidi e farine, ma soprattutto le splendide lavorazioni artigianali.
Chi viene a Sulmona per la prima volta resta incantato dalla grande
quantità di cesti ricolmi di fiori di confetto coloratissimi e dalle
forme più svariate che i molti negozi artigianali del centro storico
espongono agli occhi del turista. E' difficile restare indifferenti ad
una spiga di grano, ad un tralcio d'uva o ad una viola del pensiero
profumata di zucchero e mandorle. Inoltre ogni festa o ricorrenza
speciale ha il suo confetto: celeste o rosa per la nascita, rosso per la
laurea, argento ed oro per gli anniversari di nozze ed altro ancora. Si
racconta che Giacomo Leopardi qualche ora prima di morire volle
mangiare un "Confetto Cannellino di Sulmona" che da allora assunse il
predicato nobiliare "di Leopardi".
Fonti:lartedelconfetto.it // meaculpa.it // anticaconfetteriadelcorso.it //